Contemporaneo di Socrate, ne diviene amico. Si propone pubblicamente come tragediografo
a partire dal 455 a.C. Diviene presto popolare: Plutarco racconta, nella Vita
di Nicia, come nel 413 a.C., dopo il disastro navale di Siracusa, i prigionieri
ateniesi in grado di recitare una tirata di Euripide venissero rilasciati. Verso
il 408 a.C., Euripide si ritira a Magnesia, poi in Macedonia, alla corte di
Archelao, dove muore. Solo dopo la sua morte la Grecia lo riconosce in tutto
il suo valore e le sue opere divengono famose. Gli ateniesi gli dedicano nel
330 a.C. una statua di bronzo nel teatro di Dioniso.
|